Letteratura inglese

William Wordsworth letteratura inglese

William Wordsworth (1770-1850): dalla rivoluzione romantica alla poesia come esegesi dell’esistenza

All’alba del secolo XIX, quando il movimento dello Sturm und Drang (tempesta ed impeto) aveva già diffuso il suo anti-convenzionale “evangelo” di turgide passioni e stravaganti sperimentazioni letterarie lungo tutta l’Europa per opera dei poeti tedeschi Novalis, Schiller e Hölderlin, l’Inghilterra era ancora sotto il dominio del classicismo poetico alla maniera scolastica e pedante di Alexander Pope. La data d’inizio del romanticismo inglese è collocata convenzionalmente nell’anno 1798, quando William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge pubblicarono il volume collettaneo Lyrical Ballads, opera che apportò, senza dubbio alcuno, una ventata di aria fresca e salubre in terra di Albione. Ma chi fu William Wordsworth, padre e fondatore della prima generazione romantica inglese, il cui cognome è quasi un presagio (nomen omen) di quel raffinato culto della parola che rese il nostro un vero e proprio cantore di parole meritevoli, degne e alte (Words Worth) ?

William Wordsworth è Nato il 7 aprile 1770 a Cockermouth, in Cumberland, William Wordsworth perse la mamma all’età di sette anni, e ben presto, con la morte del padre avvenuta nel 1783, divenne completamente orfano. Nonostante queste dolorose perdite, frequentò con profitto la Grammar School ad Hawskead, ove compose la sua prima poesia, e in seguito conseguì la laurea all’ Università di Cambridge nel 1791, sebbene non eccelse particolarmente. Nel 1790, nel bel mezzo della rivoluzione francese, visitò la Francia e fu un entusiasta sostenitore dei nuovi ideali del governo repubblicano. Ritornatovi l’anno seguente si innamorò di Annette Vallon che rimase incinta. Tuttavia, la dichiarazione di guerra tra Inghilterra e Francia del 1793 separò i due amanti e Wordsworth, lasciato alla deriva e senza alcun reddito, fu influenzato dai radicali come William Godwin.

Nel 1795, William Wordsworth ricevette una congrua eredità che gli permise di vivere insieme alla sua sorella più giovane, Dorothy. Fu nello stesso anno che egli incontrò Samuel Taylor Coleridge: il fruttuoso sodalizio letterario con l’immaginifico poeta portò alla pubblicazione congiunta nel 1798 delle cosiddette Lyrical Ballads, contenente il noto poema Rime of Ancient Mariner di Coleridge e il Tintern Abbey di Wordsworth. L’opera segnò un punto di svolta nel panorama letterario inglese, introducendo il concetto di poesia “popolare” tesa non più a sviluppare concettosi teoremi filosofici o teologici, ma fondata sull’osservazione partecipata della natura, dei suoi ritmi e delle sue stagioni in connessione con i moti dell’animo umano. La natura non è più proiezione di astratti postulati della ragione, ma specchio fedele dell’anima che vive con essa in una simbiosi perfetta.

Nello stesso anno in cui vennero pubblicate le Lyrical Ballads, Wordsworth iniziò a scrivere The Prelude, un poema epico – autobiografico la cui lunga revisione lo avrebbe impegnato per tutta la sua vita: difatti fu pubblicato postumo nel 1850. Mentre stava lavorando al The Prelude, tra il 1798 e il 1800, produsse altre significative poesie, tra cui ricordiamo Lucy, ed elaborò la prefazione alla seconda edizione delle Lyrical Ballads, in cui descrisse la sua poesia come autenticamente ispirata ai principi della natura e a potenti, invasive emozioni contro l’astratta e fredda ragione illuministica. Queste dichiarazioni divennero ben presto il “manifesto” del Romanticismo inglese.

Nel 1802, una temporanea pausa del conflitto anglo-francese permise a Wordsworth di ritornare in Francia, ove ebbe modo di rivedere la sua vecchia amante Vallon e di conoscere la figlia Caroline. Ritornato in Inghilterra, William sposò Mary Hutchinson, la quale diede alla luce il primo dei suoi cinque figli nel 1803. In questo periodo lavorò alla composizione di famose poesie come I Wandered Lonely as a Cloud (vagavo solitario come una nuvola) e Ode: Intimations of Immortality, che vennero pubblicate nella collezione Poems in Two Volumes nel 1807. Con l’avanzare dell’età, William Wordsworth iniziò a rigettare il radicalismo, sicché nel 1813, in seguito alla sua nomina di responsabile della distribuzione di francobolli regi si trasferì con la sua famiglia nella nuova casa nel Lake District, e intorno al 1818 divenne un ardente sostenitore del partito conservatore. Qui trascorse la maggior parte della sua lunga esistenza, alternando a soggiorni londinesi la sua permanenza solitaria e meditabonda nell’incantato Lake District, che fu causa di ispirazione profonda e perenne per molte sue opere poetiche

Sebbene Wordsworth continuò a produrre poesie ad un ritmo incessante, comprese commoventi opere di compianto scritte in occasione della morte di due suoi figli nel 1812, pur tuttavia raggiunse la sua maturità stilistica e l’apice della sua creatività artistica intorno al 1808. Nel 1843 Wordsworth divenne “poeta laureato” di Inghilterra, posizione che mantenne per il resto della sua vita. Si spense all’età di 80 anni, il 23 aprile 1850 nella sua casa in Rydal Mount, Westmorland. Della sua opera letteraria, che vasta e duratura influenza ebbe sul Romanticismo inglese ed europeo, vogliamo recensire, in questo nostro breve e succinto articolo, la nota trilogia Poems, The Prelude e The Excursion.

Opere di William Wordsworth

Poems. Raccolta di versi pubblicata nel 1807; nuova edizione “Including Lyrical Ballads, and the Miscellaneous Pieces of the Author, With Additional Poems” nel 1815; in questa Wordsworth classificò le poesie per categorie: poesie riferentisi al periodo dell’infanzia, componimenti giovanili, ecc. L’edizione definitiva riveduta dall’autore è del 1849-50: Minor or Miscellaneous Poems. Tra le celebri poesie di Wordsworth ricordiamo: quella che comincia col verso She was a pianto of de light (Essa era un fantasma di delizia), scritta nel 1804, pubblicata nel 1807, I wandered lonely as a cloud (Andavo errando solitario come una nuvola), scritta nel 1804, pubblicata nel 1807, nota anche come Daffodils che può rendersi in italiano con narcisi, The Solitary Reaper (La mietitrice solitaria), scritta tra il 1803 e il 1805, pubblicata nel 180, To the Cuckoo (Al cuculo) scritta nel 1802, pubblicata nel 1807, il sonetto Composed upon Westminster Bridge, scritto nel lyrical-ballads1802, pubblicato nel 1807, gli altri sonetti che cominciano It is a beauteous evening (E’ una bella sera), The world is too much with us (Il mondo è troppo per noi), il sonetto On the Extinction of the Venetian Republic (Sull’estinzione della Repubblica Veneta), a proposito del trattato di Campoformio (1797), e altri sonetti politici e patriottici ispirati dalle guerre napoleoniche – fra tutti ricordiamo quello To the Men of Kent (Agli uomini del Kent) coi quali si riconnette per tema il Character of the Happy Warrior (Carattere del guerriero felice), scritto alla notizia della morte di Horatio Nelson, caduto alla battaglia di Trafalgar il 21 ottobre 1805 – ; il gruppetto di poesie dedicate a Lucy scritto intorno al 1799, tra cui famosa quella che comincia She dwelt among the untrodden ways (Essa dimorava tra i sentieri non calpestati). Alla base della poesia di Wordsworth sta l’intuizione del paesaggio; nell’isolare nelle cose ciò che vi è di più elementare, il poeta attinge a un’immagine di vita indistruttibile, massiccia e perenne; il poeta insomma rivive dinanzi alle forme della Natura quei sentimenti di riverente stupore che ispirarono le poesie primordiali. Si comprende quindi come William Wordsworth ritenesse più atto a penetrare il mistero del mondo il fanciullo (Ode sulle notificazioni d’immortalità); si comprende pure perché egli scegliesse a personaggi delle sue poesie gente umile e rude, in cui le passioni trovano diretta espressione (Pietro Bell). Lo stile di Wordsworth cerca di avvicinarsi al linguaggio corrente; può sembrare scarno, disadorno ed essenziale nel suo aderire ai contorni delle cose. Il periodo di maggior fioritura della lirica wordsworthiana va del 1798 al 1805; poi all’artista si sostituisce il filosofo-predicatore, e il sentimento della Natura si traduce non più in espressioni immediate, ma in esegesi riflesse e discorsive.

The Prelude

Poema autobiografico in quattordici libri, iniziato nel 1799 e terminato nel 1805, ma pubblicato postumo nel 1850. Doveva servire d’introduzione all’Escursione; narra gli stadi dello sviluppo del suo carattere e del suo genio poetico: l’infanzia, i giorni di scuola (famoso l’episodio della gita notturna in barca, libro I, versi 357-400: One summer evening, led by her, I found – Una sera d’estate, guidato da lei, trovai …), gli anni a Cambridge, la prima visita alla Francia e alle Alpi, il suo soggiorno in Francia durante la rivoluzione (tace però le sue relazioni con Annette Vallon), e le sue reazioni a queste esperienze. Le versioni del poema anteriori all’edizione del 1850 che riproduce il testo definitivo sono state pubblicate nel 1926.

The Excursion

Poema in nove libri, pubblicato nel 1814. Nelle intenzioni dell’autore questa doveva essere la porzione mediana di un gran poema filosofico sull’Uomo, la Natura e la Società in tre parti, che doveva intitolarsi The Recluse (L’eremita), avente per tema i sentimenti e le opinioni di un poeta vivente in disparte, una sorta di recluso o eremita letterario. La parte più antica del poema è formata da una porzione del libro primo, che incorpora il poemetto giovanile The Ruined Cottage (Il casolare rovinato) scritto nel 1797; storia straziante di un contadino, che si arruola nell’esercito e parte per una terra lontana, lasciando la moglie che muore di stenti: il casolare diventa una rovina; Coleridge dichiarò questo poemetto “superiore a qualunque altra cosa simile scritta nella nostra lingua”. La concezione del poema risale al 1798 quando Wordsworth viveva ad Alfoxden vicino a Coleridge. Potrebbe definirsi un’epopea senza azione, con due eroi, l’Errante e il Pastore. Il poeta viaggiando con l’Errante, the Wander, un merciaio ambulante dalla mente filosofica, incontra un amico di quest’ultimo, il pessimistico Solitario, The Solitary. Costui ha una disperata concezione della vita per mancanza di fede religiosa e di fiducia nella virtù dell’uomo, e il suo punto di vista è oggetto di lunghe argomentazioni. Compare un altro personaggio, il Pastore, the Pastor, che illustra il salutare effetto della virtù e della religione narrando la vita delle persone sepolte nel cimitero. Visitano la casa del Pastore, e l’Errante trae le sue conclusioni generali filosofiche e politiche dalle precedenti discussioni. Rare sono le oasi di poesia (per esempio la descrizione nel libro I dell’estasi del fanciullo alla vista del levar del sole, la descrizione di un tramonto alla fine dello stesso libro, la gioia selvaggia di vagare sui monti durante una tempesta nel libro IV) in questa opera pesante ed informe, sebbene nelle intenzioni del poeta essa dovesse dare immagine di un tempio, intorno a cui le sue poesie più brevi si sarebbero aggruppate come sacelli. Anche qui troviamo descrizioni di paesaggi, ma sembrano spesso scialbi riflessi di quelli che altrove ha colto con geniale intuizione; anche qui troviamo enunciati convincimenti e speranze che altrove ci sono stati presentati col calore di una viva emozione. Resta al poema un indubbio valore didattico, quasi divulgazione demotica delle originarie conquiste del poeta. Il principio fondamentale di William Wordsworth rimane sempre “il fanciullo è padre dell’uomo”, col quale il poeta intende che gli istinti e i piaceri di una sana fanciullezza segnano le direttive secondo le quali dovrebbe svilupparsi il carattere più maturo dell’uomo. La gioia di vivere dovrebbe essere conservata nella speranza della fede religiosa, la semplicità dell’originaria inesperienza dovrebbe essere ritrovata con la meditazione, l’amore nato nella famiglia dovrebbe estendersi a tutta l’umanità. La Natura dovrebbe agire da moderatrice e purificatrice durante tutta la vita. Così negli ultimi due libri, Wordsworth si preoccupa della formazione di coloro che, per abitare in centri industriali, non beneficiano dell’influsso della Natura; uno dei passi più eloquenti del poema è la lagnanza per l’ingiustizia così sofferta dagli operai delle officine. Wordsworth non è un comunista; egli vuole conservare le tradizionali distinzioni di classe, ma si ribella a un ordine sociale che conduce a una inferiorità morale di una parte del popolo; onde l’importanza che egli annette al problema educativo.

Gaetano Algozino London, South Norwood 20 ottobre 2016

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